Barbara Castorina ha lavorato a lungo nel mondo dello spettacolo, fondando e guidando una società specializzata nella gestione di artisti per eventi. Nel 2012 ha deciso di innovare il mercato con un progetto nuovo: valorizzare i giornalisti e il loro talento, creando @visverbi , una società di management dedicata ai giornalisti.
Chi è Barbara in poche parole.
La persona più dolce del mondo. Se avessi amici, potrebbero confermartelo.
In che modo è cambiato il rapporto tra giornalisti e televisione con l’avvento dei social media?
Conta di più il brand. C’è disintermediazione dalla TV: la trasmissione è importante, ma il singolo giornalista lo è ancora di più. Essere multicanale è fondamentale: saper scrivere, usare i video e i social apre nuove opportunità, diverse rispetto al passato.



Come gestite il bilanciamento tra le esigenze editoriali e quelle dei giornalisti che rappresentate?
Attraverso azioni su misura, valorizzando le peculiarità di ciascuno e il giusto tempismo. Una prima serata arrivata troppo presto può essere un ostacolo, anche se sembra un’opportunità unica.
Come gestite la reputazione di un giornalista coinvolto in polemiche pubbliche?
Parliamo e ci confrontiamo molto. Spesso c’è una distanza tra ciò che viene percepito e ciò che è reale. È fondamentale avere un supporto esterno per analizzare la situazione in modo obiettivo.
Come scegliete i giornalisti con cui lavorare?
Dopo anni di esperienza e anche di errori, scelgo chi ha valori sani, chi ascolta, chi vuole mettersi in gioco. Ho la fortuna di poter decidere chi seguire e chi no.



Milano per te quanto è stata importante?
Brera è sempre stata casa mia: alla Latteria, con Sebastiano Barisoni, abbiamo scelto il nome della società. Anche il Parco Sempione è speciale: con Tokyo vado a prendere il caffè alla Locanda, il chiosco gestito da ragazzi con la sindrome di Down.

Se Milano nel 2024 fosse un libro, quale sarebbe?
“Pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman. Milano sa essere lenta e veloce al contempo: dipende da te quale Milano vuoi seguire.