Sirio Ortolani è il proprietario e curatore di Osart Gallery. Cresciuto in una famiglia di protagonisti della scena artistica italiana, Sirio ha ereditato dal nonno, Peppino Palazzoli, gallerista, e dai genitori, Daniela Palazzoli, storica e curatrice, e Tiziano Ortolani, fotografo e conoscitore d’arte antica, una profonda dedizione all’arte, che ha trasformato in una carriera di successo.
Come è nata l’idea di fondare Osart Gallery?
Dalla volontà di trasformare una passione in professione. Creare un programma che riflettesse i miei gusti, sia contemporanei che storici, è stato il punto di partenza.
Perché la scelta di puntare su Body Art e arte concettuale?
Questi movimenti necessitano ancora di essere spiegati. Inoltre, continuano a ispirare i giovani artisti contemporanei.



Come bilanci artisti storici e emergenti?
Lavorare sugli storici aiuta a capire il presente, mentre scoprire emergenti consente di intuire il futuro.
Come hai riconosciuto il potenziale di artisti come Kaphar e Yiadom-Boakye?
Ogni scelta è basata sul mio istinto e gusto. Questi artisti avevano unicità e la capacità di esprimere un punto di vista con rara potenza.
Quali sfide hai incontrato lavorando con artisti africani?
Le distanze fisiche e culturali sono state superate costruendo fiducia. Le soddisfazioni più grandi sono stati i rapporti creati e il racconto di un continente attraverso le loro voci.



Un consiglio per giovani curatori?
Girare il più possibile per mostre e istituzioni.
Qual è la tua Milano?
Milano è la mia città, tra Piazzale Dateo e Piazzale Susa, il cuore della mia vita lavorativa e familiare.
Se dovessi raccontare la Milano dell’arte del 2024?
Vorrei organizzare una mostra sulle grandi gallerie milanesi e il loro ruolo nel contesto internazionale.
Guardando al futuro, quali settori artistici esplorerete?
L’arte evolve continuamente con la tecnologia e i nuovi stimoli. Credo che l’Africa abbia ancora molto da raccontare.

Come si costruisce un progetto di riscoperta di un artista?
Individuando figure che hanno segnato il loro tempo, organizzando mostre curate in galleria, istituzioni e fiere internazionali, creando un mix che valorizzi la loro opera.