Marta Matilde Favilli, alias Lady Tramezzino, ci riceve nel suo regno: “L’Altro Tramezzino”, in Porta Romana. Lei è veneziana, milanese d’adozione e imprenditrice con un debole per le contaminazioni: culturali, gastronomiche e urbanistiche. Noi siamo andati a trovarla, ovviamente, all’ora dello spuntino.

Com’è nato L’Altro Tramezzino?
Dalla mancanza. A Milano non trovavo un vero tramezzino veneziano, quello che ti accompagna dalla colazione salata all’aperitivo. Ho deciso di portarlo io.
Un posto del cuore?
Maggiolina, quartiere surreale. Case a igloo, zero folla. Poi la Fondazione Prada, dove puoi perderti per ore. E la Latteria di via San Marco: tempo fermo, cucina d’altri tempi.

Il tramezzino più strano che hai creato?
Per un brand di streetwear olandese abbiamo creato tramezzini che unissero la cultura surinamese di Amsterdam: un incrocio tra cucina indiana e olandese. Lontanissime, ma ha funzionato.
Quando hai capito di voler far parte di questo mondo?
Non subito. L’idea era del compagno di mia madre. Stava per chiudere tutto, ma mi sembrava un peccato. L’ho presa in mano, senza aspettative. E poi ho iniziato ad amare tutto: dalla materia prima alla narrazione.

Come si rende figo un tramezzino?
Ingredienti seri, collaborazioni curiose, comunicazione viva. Nulla è lasciato al caso. È come vestire un comfort food con un abito su misura.
Un tramezzino con chi?
Con Anthony Bourdain, resuscitato per l’occasione. Lo immagino di notte, tra fumi di sriracha e foie gras. Un tramezzino tramezzino sbagliato, eppure perfetto: crudo, sincero, ribelle.

Milano ti ha cambiata?
Mi ha resa più tosta, più ambiziosa. Devi stare sul pezzo, reinventarti ogni giorno. Ma se odi la noia come me, è il posto giusto.
Hai mai pensato di esportare L’Altro Tramezzino fuori dall’Italia?
Parigi, senza dubbio. La conosco bene, mi affascina e saprei come muovermi. Dicono che funzionerebbe in America. Chissà.

Preferiresti un tramezzino in cima a una montagna senza nessuno o un tramezzino passeggiando per il centro città?
Dopo un anno a mille, tramezzino in cima a una montagna, senza dubbio. Quest’estate, infatti, mi ricarico con un roadtrip in Norvegia.


