Giulia Cugnasca

@giulicus è la direttrice creativa e il cuore pulsante di @base_milano , un luogo di rigenerazione urbana che unisce arte, innovazione sociale e cultura. Instancabile sognatrice, eterna bambina e sempre pronta a nuove sfide, ci racconta la visione.

Come è nato BASE Milano?
Quando penso alla nascita di BASE, penso all’occupazione della Torre Galfa, un momento di energia pazzesca. L’idea è sempre stata quella di restituire uno spazio pubblico alla città, trasformandolo in un luogo di produzione culturale e pensiero critico.

C’è un progetto o un evento organizzato a BASE che ti ha fatto pensare: “Ne è valsa davvero la pena”?
Il mio progetto del cuore è Farout, il festival dedicato all’arte performativa.

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Cosa significa per te costruire un luogo che non sia solo uno spazio fisico, ma anche una comunità?
Il tema di quest’anno è convivialismo, inteso come cooperazione e cura.

Se BASE fosse un animale?
Vale dire ippogrifo? Mi piace l’idea che sia una creatura fantastica.

Qual è il tuo luogo del cuore in città?
Ne dico due: i laboratori della Scala e il gasometro. Amo l’archeologia industriale.

Se dovessi raccontare Milano con un progetto a BASE?
The Camp, un campeggio fatto durante la Design Week per accogliere i designer emergenti e parlare del diritto alla casa in una città che ormai è escludente.

BASE è sinonimo di rigenerazione urbana. Qual è stata la sfida più grande nel renderlo uno spazio inclusivo e aperto a tutti?
Aprire la porta tutti i giorni, sapendo che la trasformazione è necessaria e continua, restando in ascolto e lasciando spazio.

C’è un linguaggio creativo che sogni di portare a BASE?
Sperimentiamo molto e facciamo ibridazione tra le arti, ma una disciplina che spero di aggiungere nel 2025 è quella della cucina e del cibo come dispositivo narrativo e di scambio.

Se potessi scegliere chiunque per un caffè a BASE?
Inviterei un* under 18 per costruire la BASE del futuro.

Qual è l’oggetto sulla tua scrivania che racconta meglio chi sei?
Una bottiglia vuota di gin e il relativo santino.

Qual è il tuo hobby?
Appena posso, mi metto in viaggio. Sempre in cerca di centri culturali, archeologie industriali, cartolerie, mercati e posti strani.

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