@this_is_asteria è il nome con cui una voce potente e vulnerabile insieme racconta la libertà nel tempo delle catene invisibili. Nata a Bergamo poco più che ventenne e cresciuta tra club, premi e notti insonni, Asteria mescola pop elettronico e poesia cruda, con un immaginario che profuma di fuga, ribellione e verità non dette.
Il nuovo singolo “MAI PIÙ”, fuori il 18 luglio per Double Trouble Club/Island Records/Universal Music Italia, è una corsa a perdifiato tra battiti synth pop anni ’80 e parole che pesano come pietre. Con la produzione di Longo, il brano apre con una tastiera nostalgica e si muove tra bassi acidi e batterie dritte, mentre la voce di Asteria – intensa, decisa, ma screpolata – racconta una fuga emotiva, fatta di chilometri, vocali notturni e voglia di non tornare più.
“MAI PIÙ è la campanella che suona l’ultimo giorno di scuola, il momento esatto in cui decidi di non appartenere più a niente, ma almeno sei libera”, dice Asteria. Una ballata estiva per chi scappa per salvarsi, anche senza sapere dove andare, ma con la certezza che restare non è più un’opzione. 
Con la voce graffiata da quello che non si può dire e lo sguardo di chi ha già visto troppo, Asteria è un progetto che abita le zone grigie tra caos e catarsi. Un cantautorato urbano che pulsa di libertà, dove ogni brano è una ferita che brilla sotto le luci storte di una notte qualunque.
